Il Museo, ospitato nell’antico Palazzo Botticelli, conserva una ricca collezione di reperti databili tra VI secolo a.C. e il I secolo d.C.

Nel territorio comunale sono state individuate tracce risalenti al Neolitico ma sono i reperti del Territorio dell’antica Amplero a farla da padroni.

Amplero era una città fortificata da mura ciclopiche con acropoli e due vicus oltre alle due necropoli del Cantone e San Castro; i reperti esposti derivano proprio da templi, cisterne e tombe dai ricchi corredi funerari.

Il più importante reperto in assoluto è però il letto in ossi proveniente dalla necropoli del Cantone: l’originale è conservato presso il Museo nazionale di Chieti mentre a Palazzo Botticelli è custodita una copia.

“… Troppo spesso le ricerche archeologiche sono destinate ad attendere anni, se non decenni, le vie della pubblicazione e troppo spesso non riescono neppure a trovare la strada di una corretta divulgazione.

A quest’ultima esigenza, in attesa che la pubblicazione integrale degli scavi, annunciata come prossima, soddisfi anche la prima, ha voluto rispondere la mostra di Collelongo, con questa Introduzione a stampa: fornire cioè una completa anche se rapida panoramica di taglio scientifico su vent’anni di ricerche, preoccupandosi però di dare una rigorosa informazione anche ai non specialisti.

In più, la mostra ha fornito l’opportuna di una “rivisitazione” di tutti i materiali recuperati anche ai fini della loro conservazione fisica. Di particolare impegno, in quest’ambito, e particolarmente notevole nei risultati, è stata l’analisi e la ricomposizione critica del già noto (agli specialisti) letto funerario in osso, per cui si è ottenuta la preziosa collaborazione dei colleghi della Soprintendenza archeologica della Toscana. Ad essi ed a tutti coloro che hanno creduto all’iniziativa va il mio cordiale apprezzamento.”

Giuseppe Andreassi

Collelongo 16.08.1989

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